Caso Pipitone: il testimone incontra l'avvocato. Frazzitta frena, i giornalisti non devono fare le inchieste
"L'anonimo ha fatto nomi e cognomi di tre persone", è uscito allo scoperto. A rivelarlo il quotidiano online Live Sicilia che titola: "Ho visto io Denise Pipitone", l'uomo che ha scritto le lettere anonime si è fatto vivo. Ha incontrato l'avvocato Frazzitta, legale di Piera Maggio.Sembra trattarsi di è un uomo che mentre circolava si è trovato all'incrocio tra via Salemi e via della Pace, a poche centinaia di metri dalla casa di Piera Maggio. La sua auto si è accostata ad un'altra dove a bordo c'erano Denise Pipitone e anche altre tre persone che lui ha riconosciuto. Non sappiamo le identità, ma avrebbe indicato nomi e cognomi di questi soggetti. Non è ancora sicuro che siano uomini, sappiamo che sono tre persone, verosimilmente uomini ma questo è ancora un dettaglio che non è trapelato. Sono volti da lui conosciuti e questo è il motivo per cui non ha parlato per 17 anni".Avv. Giacomo FrazzittaRispetto per il lavoro della Procura della Repubblica. I giornalisti devono fare le inchieste, suscitare dubbi, cercare verità ma NON DISTURBARE IL LAVORO PREZIOSO DEGLI INQUIRENTI."Abbiate rispetto dell'indagine in corso, è sbagliato rivelare cose che sono riservate, questo è il mio video messaggio. Va ricercata la verità, anche con le inchieste giornalistiche, ma non vanno rivelate le indagini in corso, perché altrimenti si fa male a coloro che lavorano".
"L'anonimo ha fatto nomi e cognomi di tre persone", è uscito allo scoperto. A rivelarlo il quotidiano online Live Sicilia che titola: "Ho visto io Denise Pipitone", l'uomo che ha scritto le lettere anonime si è fatto vivo. Ha incontrato l'avvocato Frazzitta, legale di Piera Maggio.
Sembra trattarsi di è un uomo che mentre circolava si è trovato all'incrocio tra via Salemi e via della Pace, a poche centinaia di metri dalla casa di Piera Maggio. La sua auto si è accostata ad un'altra dove a bordo c'erano Denise Pipitone e anche altre tre persone che lui ha riconosciuto. Non sappiamo le identità, ma avrebbe indicato nomi e cognomi di questi soggetti. Non è ancora sicuro che siano uomini, sappiamo che sono tre persone, verosimilmente uomini ma questo è ancora un dettaglio che non è trapelato. Sono volti da lui conosciuti e questo è il motivo per cui non ha parlato per 17 anni".
Avv. Giacomo Frazzitta Rispetto per il lavoro della Procura della Repubblica. I giornalisti devono fare le inchieste, suscitare dubbi, cercare verità ma NON DISTURBARE IL LAVORO PREZIOSO DEGLI INQUIRENTI. "Abbiate rispetto dell'indagine in corso, è sbagliato rivelare cose che sono riservate, questo è il mio video messaggio. Va ricercata la verità, anche con le inchieste giornalistiche, ma non vanno rivelate le indagini in corso, perché altrimenti si fa male a coloro che lavorano".
"L'anonimo ha fatto nomi e cognomi di tre persone", è uscito allo scoperto. A rivelarlo il quotidiano online Live Sicilia che titola: "Ho visto io Denise Pipitone", l'uomo che ha scritto le lettere anonime si è fatto vivo. Ha incontrato l'avvocato Frazzitta, legale di Piera Maggio.Sembra trattarsi di è un uomo che mentre circolava si è trovato all'incrocio tra via Salemi e via della Pace, a poche centinaia di metri dalla casa di Piera Maggio. La sua auto si è accostata ad un'altra dove a bordo c'erano Denise Pipitone e anche altre tre persone che lui ha riconosciuto. Non sappiamo le identità, ma avrebbe indicato nomi e cognomi di questi soggetti. Non è ancora sicuro che siano uomini, sappiamo che sono tre persone, verosimilmente uomini ma questo è ancora un dettaglio che non è trapelato. Sono volti da lui conosciuti e questo è il motivo per cui non ha parlato per 17 anni".Avv. Giacomo FrazzittaRispetto per il lavoro della Procura della Repubblica. I giornalisti devono fare le inchieste, suscitare dubbi, cercare verità ma NON DISTURBARE IL LAVORO PREZIOSO DEGLI INQUIRENTI."Abbiate rispetto dell'indagine in corso, è sbagliato rivelare cose che sono riservate, questo è il mio video messaggio. Va ricercata la verità, anche con le inchieste giornalistiche, ma non vanno rivelate le indagini in corso, perché altrimenti si fa male a coloro che lavorano".
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