Allarme imprese, nuovi aiuti a metà gennaio: Cig e ristori
Sale allarme imprese, nuovi aiuti a metà gennaio. Almeno 2 miliardi per Cig e ristori. Il settore più colpito è il turismo.Alberghi, discoteche, ma anche fiere, congressi, eventi. I contagi di Omicron colpiscono anche loro. La lista dei settori di nuovo paralizzati dal Covid si allunga con il passare delle settimane e le imprese colpite chiedono con sempre maggiore insistenza al governo di intervenire ancora, dopo i ristori del 2020 e i sostegni del 2021, per compensare cancellazioni e chiusure.Un pressing a cui la maggioranza non rimane indifferente e che potrebbe portare ad un nuovo decreto a metà di questo mese, con uno stanziamento che potrebbe aggirarsi intorno ai 2 miliardi.Niente soldi a pioggia dunque, ma interventi mirati per dare ossigeno a chi lo sta perdendo, da coprire con risorse già a bilancio, senza necessità di nuovo deficit.Sul tavolo dei ministri Garavaglia e Giorgetti, ma anche di Andrea Orlando al ministero del Lavoro, ci sono innanzitutto i problemi sollevati dal turismo, costretto a fare i conti con un Natale e un'Epifania all'insegna delle disdette. La priorità in questo caso è il prolungamento della Cig Covid, scaduta per le piccole e medie imprese a fine dicembre, a cui affiancare probabilmente anche l'equiparazione della quarantena alla malattia, anche in questo caso non rinnovata, e la proroga delle garanzie e delle moratorie richiesta dal mondo bancario.Fonte: Ansa
Sale allarme imprese, nuovi aiuti a metà gennaio. Almeno 2 miliardi per Cig e ristori. Il settore più colpito è il turismo. Alberghi, discoteche, ma anche fiere, congressi, eventi. I contagi di Omicron colpiscono anche loro. La lista dei settori di nuovo paralizzati dal Covid si allunga con il passare delle settimane e le imprese colpite chiedono con sempre maggiore insistenza al governo di intervenire ancora, dopo i ristori del 2020 e i sostegni del 2021, per compensare cancellazioni e chiusure. Un pressing a cui la maggioranza non rimane indifferente e che potrebbe portare ad un nuovo decreto a metà di questo mese, con uno stanziamento che potrebbe aggirarsi intorno ai 2 miliardi.
Niente soldi a pioggia dunque, ma interventi mirati per dare ossigeno a chi lo sta perdendo, da coprire con risorse già a bilancio, senza necessità di nuovo deficit. Sul tavolo dei ministri Garavaglia e Giorgetti, ma anche di Andrea Orlando al ministero del Lavoro, ci sono innanzitutto i problemi sollevati dal turismo, costretto a fare i conti con un Natale e un'Epifania all'insegna delle disdette. La priorità in questo caso è il prolungamento della Cig Covid, scaduta per le piccole e medie imprese a fine dicembre, a cui affiancare probabilmente anche l'equiparazione della quarantena alla malattia, anche in questo caso non rinnovata, e la proroga delle garanzie e delle moratorie richiesta dal mondo bancario.
Fonte: Ansa
Sale allarme imprese, nuovi aiuti a metà gennaio. Almeno 2 miliardi per Cig e ristori. Il settore più colpito è il turismo.Alberghi, discoteche, ma anche fiere, congressi, eventi. I contagi di Omicron colpiscono anche loro. La lista dei settori di nuovo paralizzati dal Covid si allunga con il passare delle settimane e le imprese colpite chiedono con sempre maggiore insistenza al governo di intervenire ancora, dopo i ristori del 2020 e i sostegni del 2021, per compensare cancellazioni e chiusure.Un pressing a cui la maggioranza non rimane indifferente e che potrebbe portare ad un nuovo decreto a metà di questo mese, con uno stanziamento che potrebbe aggirarsi intorno ai 2 miliardi.Niente soldi a pioggia dunque, ma interventi mirati per dare ossigeno a chi lo sta perdendo, da coprire con risorse già a bilancio, senza necessità di nuovo deficit.Sul tavolo dei ministri Garavaglia e Giorgetti, ma anche di Andrea Orlando al ministero del Lavoro, ci sono innanzitutto i problemi sollevati dal turismo, costretto a fare i conti con un Natale e un'Epifania all'insegna delle disdette. La priorità in questo caso è il prolungamento della Cig Covid, scaduta per le piccole e medie imprese a fine dicembre, a cui affiancare probabilmente anche l'equiparazione della quarantena alla malattia, anche in questo caso non rinnovata, e la proroga delle garanzie e delle moratorie richiesta dal mondo bancario.Fonte: Ansa
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