

Chiede di tornare in libertà dopo aver chiarito la propria posizione davanti ai magistrati, l'ex direttrice dell'istituto penale Minorile di Caltanissetta, Nuccia Micciché, finita agli arresti domiciliari un mese fa perchè La Procura e i carabinieri le contestano di aver affidato corsi rivolti ai giovani reclusi a cooperative fidate in cambio di assunzioni per i familiari. Per questo motivo la dirigente, che ora guida il "Beccaria" di Milano, s'è appellata al Tribunale del Riesame di Caltanissetta chiedendo la revoca dell'ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip Lirio Conti. Il 10 dicembre i giudici valuteranno il ricorso dei difensori di Micciché, gli avvocati Raffaele Palermo ed Emanuele Limuti, secondo i quali non v'è né pericolo di fuga così come possibilità di inquinare le prove in quanto la direttrice non gestisce più la struttura carceraria per minori di via Turati. Nelle scorse settimane, Nuccia Micciché aveva chiesto ai pubblici ministeri di essere interrogata per spiegare l'iter di affidamento dei corsi, rimarcando la sua condotta trasparente.
"Trasparente la mia condotta al Minorile". L’ex direttrice Nuccia Micciché chiede la scarcerazione al Riesame