(di Vincenzo Falci, Giornale di Sicilia) Per anni, prima dell'arresto, le avrebbe reso la vita un inferno. A suon di botte, tanto da spezzarle pure un dito e, in una circostanza, davanti alla figlioletta, stringendole le mani al collo fino a farle perdere conoscenza. Pure quando era in gravidanza le avrebbe procurato dolori alla schiena, che hanno costretto la donna a finire al pronto soccorso. E poi giù volgarità di ogni sorta offendendola e umiliandola in tutti i modi. Fino a quando lei, esasperata, ha deciso di dire basta. Di spezzare quel filo che per quattro anni l'ha tenuta stabilmente legata a quell'uomo indicato come violento. E s'è presentata alla polizia. Due le querele che alla fine ha presentato nell'arco di pochi giorni nei confronti dell'ex convivente.
E su ordinanza di custodia cautelare il presunto «marito violento», un bracciante di 26 anni, A.A., (del quale si omettono le generalità a tutela della donna e dei loro figlioletti), assistito dall'avvocato Davide Schillaci, è stato arrestato per maltrattamenti in famiglia aggravati dalla presenza di minori. In prima battuta è stato rinchiuso in carcere, poi è andato ai domiciliari. Dopo l'interrogatorio di garanzia il gip Valentina Balbo gli ha poi concesso gli arresti domiciliari con il braccialetto elettronico, da osservare in casa del padre.
Nella coppia, dal 2019 fino a poche settimane addietro, sarebbe stati continui litigi a causa dell'abuso di droga di cui avrebbe fatto uso lui e della sua gelosia nei confronti della compagna. Più volte l'avrebbe presa a schiaffi ed a calci un po' ovunque, stringendole e girandole pure le mani e le braccia, tirandole anche i capelli. In una delle liti più furibonde, qualche mese addietro, il compagno l'avrebbe soffocata fino a farle perdere i sensi, sotto gli occhi della loro figlioletta in lacrime. Gli epiteti offensivi, poi, si sarebbero sprecati.
E quando la donna, ormai snervata , ha deciso d'interrompere la convivenza, lui l'avrebbe minacciata di morte con frasi del tipo «metto la benzina difronte la porta e vi svampo a tutti», o «tu a oggi pomeriggio un c'arrivi», oppure «quanto è vero che esiste Dio ti brucio viva». Con il gip, sminuendo le accuse, ha poi ammesso di «aver sbagliato a scrivere minacce? solo perché ero arrabbiato e i litigi erano dovuti a problemi di coppia». E gli sono stati concessi i domiciliari con il braccialetto elettronico.
«Ti brucio viva»: a Caltanissetta 26enne arrestato per le continue botte e minacce all'ex