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Sospetto crac pilotato per una società di San Cataldo che si occupa di differenziata: sei condannati
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Sospetto crac pilotato per una società di San Cataldo che si occupa di differenziata: sei condannati

A fare scattare le indagini erano stati esposti presentati in procura da soci lavoratori della stessa cooperativa

Redazione
28 Settembre 2023 17:36

(di Vincenzo Falci, Giornale di Sicilia) Sei condanne per un sospetto crac pilotato. Così lo hanno ritenuto gli inquirenti. E l'ex Cda di una società sancataldese operativa nel settore dei rifiuti solidi urbani -  più in dettaglio dell'imballaggio della differenziata - la «Sicula Ciclat soc. coop.» , alla fine ha patteggiato la pena passando per l'intesa con la procura. Condanna a 2 anni  per il trentottenne Marco Nicosia, a un anno e 8 mesi per cinquantottenne Pietro Vincenzo Prizzi, un anno e mezzo per il quarantenne Giuseppe Nicosia e un anno, 5 mesi e 10 giorni ciascuno per la cinquantaduenne Daniela Riggi, il sessantaseienne Sergio Baglio e il cinquantenne Giacomo Gulino.

Queste le pene, con il beneficio della sospensione, comminate dal gup Santi Bologna con il parere favorevole del pm Dario Bonanno. Per i sei (assistiti dagli avvocati Raffaele e Riccardo Palermo, Antonino Falzone. Michele Ambra, Francesco Villardita e Alessandro Greco), componenti del consiglio di amministrazione prima e del collegio dei liquidatori dopo, l'accusa è di bancarotta aggravata. Si sono costituiti parti civili nel procedimento la stessa società cooperativa «Sicula Ciclat» e quattro soci (assistiti dagli avvocati Davide Schillaci, Valentina Castellucci, Pia Francesca Prizzi e Giorgio Brancato).

Al momento del blitz della guardia di finanza, era il maggio dello scorso anno, per tutti è arrivata la misura cautelare personale dell'interdizione dall'esercizio di uffici direttivi e, in più, è stato pure disposto un sequestro di beni per un valore di poco inferiore a tre milioni e duecentomila euro. A fare scattare le indagini sono stati esposti presentati in procura da soci lavoratori della stessa cooperativa. Le fiamme gialle avrebbero poi accertato irregolarità nell'approvazione dei bilanci, con perdite ritenute irreali e ingiustificate. Con lo stesso Cda che non avrebbe adottato alcuna misura di risanamento. E sarebbero stati distratti beni, a prezzi  stracciati, in favore di un'altra società che avrebbe sempre fatto capo a loro.

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Marco

Visto che siete così bene informati, vi dispiacerebbe inserire nell\\\'articolo anche i nomi dei soci che hanno esposti querela?

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