Smaltimento illecito e combustione di rifiuti a Gela, il questore: "Reati compiuti in spregio della salute e dell'ambiente". La video-intervista
"Territori lasciati in una condizione infelice che coinvolge per primi i propri figli, i propri amici. Ed è questo che rende ancora più triste la cosa"
Il questore di Caltanissetta Emanuele Ricifari ha commentato l'operazione del commissariato di Gela che ha portato all'esecuzione di otto misure cautelari per i reati, contestati a vario titolo, di combustione e sversamento illecito di rifiuti, ricettazione e violazione di sigilli. Ad eseguire il provvedimento, su delega della Procura, il commissariato di pubblica sicurezza in applicazione di un’ordinanza di applicazione di misure cautelari personali e reali, emessa dal gip. In tutto sono 14 le persone indagate e settte i mezzi sequestrati utilizzati per sversare materiale di scarto proveniente da attività agro-industriali su un fondo privato dove era stata allestita la discarica abusiva. Le condotte contestate avvenivano, in relazione ad alcuni degli indagati, nell’esercizio dell’attività di impresa nel settore dello smaltimento dei rifiuti; per questo motivo il gip del tribunale di Gela ha applicato la misura cautelare della sospensione delle autorizzazioni, licenze, concessioni per il trasporto e la trattazione a qualunque titolo dei rifiuti nei confronti della società coinvolta. Nel corso delle indagini è emerso inoltre che gli indagati riuscivano a trarre ulteriori importanti profitti attraverso la rivendita del materiale ferroso ricavato dai cumuli di rifiuti date alle fiamme, motivo per cui viene contestato il reato di ricettazione anche nei confronti di un imprenditore operante nel territorio di Niscemi. Da approfondimenti effettuati in collaborazione con l’Arpa, sul materiale di derivazione agro-industriale che veniva smaltito, è emersa la presenza in discarica di metalli pesanti ed amianto.
Il questore di Caltanissetta Emanuele Ricifari ha commentato l'operazione del commissariato di Gela che ha portato all'esecuzione di otto misure cautelari per i reati, contestati a vario titolo, di combustione e sversamento illecito di rifiuti, ricettazione e violazione di sigilli. Ad eseguire il provvedimento, su delega della Procura, il commissariato di pubblica sicurezza in applicazione di un'ordinanza di applicazione di misure cautelari personali e reali, emessa dal gip. In tutto sono 14 le persone indagate e settte i mezzi sequestrati utilizzati per sversare materiale di scarto proveniente da attività agro-industriali su un fondo privato dove era stata allestita la discarica abusiva. Le condotte contestate avvenivano, in relazione ad alcuni degli indagati, nell'esercizio dell'attività di impresa nel settore dello smaltimento dei rifiuti; per questo motivo il gip del tribunale di Gela ha applicato la misura cautelare della sospensione delle autorizzazioni, licenze, concessioni per il trasporto e la trattazione a qualunque titolo dei rifiuti nei confronti della società coinvolta. Nel corso delle indagini è emerso inoltre che gli indagati riuscivano a trarre ulteriori importanti profitti attraverso la rivendita del materiale ferroso ricavato dai cumuli di rifiuti date alle fiamme, motivo per cui viene contestato il reato di ricettazione anche nei confronti di un imprenditore operante nel territorio di Niscemi. Da approfondimenti effettuati in collaborazione con l'Arpa, sul materiale di derivazione agro-industriale che veniva smaltito, è emersa la presenza in discarica di metalli pesanti ed amianto.
Smaltimento illecito e combustione di rifiuti a Gela, il questore: "Reati compiuti in spregio della salute e dell'ambiente". La video-intervista