

La Protezione Civile regionale apporterà delle modifiche al progetto di dragaggio del porto rifugio previsto a Gela. Una decisione che è stata presa in seguito alla discussione portata avanti dalla commissione ambiente all’assemblea regionale siciliana. Le integrazioni sono state suggerite dall’amministrazione comunale di Gela e prevedono una caratterizzazione più ampia, una barriera frangivento per prevenire un nuovo insabbiamento e un’escavazione di 3,5 metri di profondità su tutta l’area. “Gli interventi previsti renderanno funzionale il porto e scongiureranno nuovi problemi che si ripresentano ad ogni mareggiata – ha commentato il vice sindaco di Gela Simone Siciliano, presente al tavolo tecnico -. Entro 15 giorni la Protezione Civile depositerà il progetto e si avvierà con urgenza un percorso che la città attende da troppi anni. Abbiamo già incontrato Eni che ha confermato i suoi impegni di finanziamento dagli oneri di compensazione che spettano al territorio”. Alla riunione palermitana hanno preso parte la stessa azienda, la Regione, i deputati regionali Giuseppe Arancio e Pino Federico, l’Arpa, la Prefettura e il Genio Civile di Caltanissetta, la Capitaneria e gli operatori del porto di Gela. Per il Comune gelese, oltre al vice sindaco Siciliano, era presente l’assessore Francesco Salinitro ed i consiglieri comunali Vincenzo Cirignotta e Salvatore Scerra del gruppo di lavoro costituitosi proprio per il porto rifugio.
Porto Rifugio a Gela: la protezione civile accoglie le integrazioni proposte dal Comune