“Questa operazione ha permesso di individuare un’organizzazione transnazionale dove tunisini e italiani agivano alla pari, senza nessuna connotazione gerarchica. Abbiamo individuato italiani che facevano da scafisti, cosa non affatto usuale ma che ha permesso di rafforzare il vincolo associativo con legami talmente forti tra i soggetti da scambiarsi i ruoli con accordi illeciti che venivano fatti sia in Tunisia che in Italia”. Lo ha detto il capo della Squadra Mobile di Caltanissetta Nino Ciavola commentando l'operazione "Mare Aperto" contro una banda che portava migranti dalla Tunisia in Sicilia salpando dalla costa meridionale dell'isola
"Questa operazione ha permesso di individuare un'organizzazione transnazionale dove tunisini e italiani agivano alla pari, senza nessuna connotazione gerarchica. Abbiamo individuato italiani che facevano da scafisti, cosa non affatto usuale ma che ha permesso di rafforzare il vincolo associativo con legami talmente forti tra i soggetti da scambiarsi i ruoli con accordi illeciti che venivano fatti sia in Tunisia che in Italia". Lo ha detto il capo della Squadra Mobile di Caltanissetta Nino Ciavola commentando l'operazione "Mare Aperto" contro una banda che portava migranti dalla Tunisia in Sicilia salpando dalla costa meridionale dell'isola
Operazione "Mare Aperto", il capo della Mobile di Caltanissetta: "Questa volta gli scafisti erano anche italiani"