L'uomo ha confessato - davanti al pm e ai carabinieri che hanno svolto le indagini coordinati dal capitano Simone Calabrò, comandante della compagnia San Lorenzo - di avere agito in preda ad un raptus di gelosia: «Da circa 4 mesi vi erano discussioni tra lui e la giovane moglie, dovute a una relazione extraconiugale della donna, la quale», nella tragica mattinata, si legge nel provvedimento, «gli aveva detto di non amarlo più».
Baglione ha impugnato un coltello lungo 35 centimetri (con una lama da 20) e ha colpito ripetutamente al viso, al capo e al tronco la moglie in quel momento seduta sul wc del bagno. L'uomo - secondo le indagini - avrebbe poi coperto il cadavere e pulito intorno anche allo scopo, avrebbe detto, non far vedere la scena ai tre figli che dormivano e che poi ha accompagnato dai nonni. Solo successivamente, «senza neppure il minimo scrupolo di tentare di salvare la vita della moglie», rientrato in casa, ha preparato una valigia con degli indumenti e si è costituito alla stazione dei carabinieri Uditore.
Qualcuno tra i vicini nel quartiere racconta di una volante intervenuta circa un mese fa. A richiedere l'aiuto della polizia sarebbe stata proprio Piera, dopo una lite a casa, molto probabilmente col marito. La cosa poi si sarebbe chiusa lì e la donna, a quanto pare, non avrebbe fatto denuncia (ma questo è un dettaglio da accertare).
Il padre della vittima ieri ha accennato al difficile rapporto tra la figlia e Baglione: "Mia figlia restava ancora in quella casa per i bambini", aveva detto.
Anche alcuni post su Facebook pubblicati da Salvatore e Piera, riletti oggi, sembrano segnali di una relazione tormentata.
I giudici adesso dovranno occuparsi anche del futuro dei tre figli di Piera Napoli e Salvatore Baglione, un ragazzino di 13 anni e due gemelli più piccoli rimasti orfani di madre e con un padre in carcere.
Omicidio Piera Napoli, la cantante uccisa dal marito per gelosia. "Gli aveva detto di non amarlo più"