Omicidio Aldo Naro, teste al processo: "Al momento della rissa nel privè entrò anche il proprietario"
Un altro teste ha detto di aver visto ‘"3 o 4 buttafuori prendere per le braccia un ragazzo e trascinarlo mentre non dava segni di resistenza a tale atto di forza"
Prosegue il dibattimento del processo per l’omicidio di Aldo Naro, il giovane medico ucciso in discoteca a Palermo il 14 febbraio 2015. Ieri mattina, nell’aula della prima sezione della corte d’assise del capoluogo siciliano, sono stati sentiti 10 testimoni presenti quella sera all’interno del prive’. I testimoni hanno risposto alle domande dei difensori della famiglia Naro, gli avvocati Salvatore e Antonino Falzone. Tra le circostanze più importanti emerse in udienza vi è quella riferita dal teste Antonio La Manno secondo il quale, al momento della rissa, è entrato nel prive’ anche il proprietario della discoteca Massimo Barbaro. La Manno ha inoltre riconosciuto l’imputato Gabriele Citarrella come uno dei buttafuori intervenuti nel prive al momento della rissa. Il teste Brusca ha detto di aver visto ‘’3 o 4 buttafuori prendere per le braccia un ragazzo e trascinarlo mentre non dava segni di resistenza a tale atto di forza’’. Il teste Cavataio ha fornito alcuni dettagli per il riconoscimento di un addetto alla sicurezza: ‘’il buttafuori che agiva con più foga e che si trovava in mezzo al gruppo in cui si davano calci e pugni era vestito con un giubbotto scuro e un cappellino’’. Il teste Salvato ha raccontato di aver visto sferrare ‘’un calcio nella parte sinistra del volto mentre il ragazzo era riverso a terra’’ e di avere sentito la frase ‘’basta ha perso i sensi’’. Alla teste Adriana Merluzzo è stata mostrata una chat estrapolata dal suo cellulare dai consulenti di parte civile. In una conversazione, un certo ‘Raffaele’ (individuato dalla stessa Merluzzo in un finanziere) le scrive che Aldo Naro ‘’era l’amico della figlia del mio magistrato… i buttafuori sono stati… a fine serata è successo tutto il bordello’’. La prossima udienza si terrà il 20 giugno.
Prosegue il dibattimento del processo per l'omicidio di Aldo Naro, il giovane medico ucciso in discoteca a Palermo il 14 febbraio 2015. Ieri mattina, nell'aula della prima sezione della corte d'assise del capoluogo siciliano, sono stati sentiti 10 testimoni presenti quella sera all'interno del prive'. I testimoni hanno risposto alle domande dei difensori della famiglia Naro, gli avvocati Salvatore e Antonino Falzone. Tra le circostanze più importanti emerse in udienza vi è quella riferita dal teste Antonio La Manno secondo il quale, al momento della rissa, è entrato nel prive' anche il proprietario della discoteca Massimo Barbaro. La Manno ha inoltre riconosciuto l'imputato Gabriele Citarrella come uno dei buttafuori intervenuti nel prive al momento della rissa.
Il teste Brusca ha detto di aver visto ?'3 o 4 buttafuori prendere per le braccia un ragazzo e trascinarlo mentre non dava segni di resistenza a tale atto di forza''. Il teste Cavataio ha fornito alcuni dettagli per il riconoscimento di un addetto alla sicurezza: ?'il buttafuori che agiva con più foga e che si trovava in mezzo al gruppo in cui si davano calci e pugni era vestito con un giubbotto scuro e un cappellino''. Il teste Salvato ha raccontato di aver visto sferrare ?'un calcio nella parte sinistra del volto mentre il ragazzo era riverso a terra'' e di avere sentito la frase ?'basta ha perso i sensi''.
Alla teste Adriana Merluzzo è stata mostrata una chat estrapolata dal suo cellulare dai consulenti di parte civile. In una conversazione, un certo ?Raffaele' (individuato dalla stessa Merluzzo in un finanziere) le scrive che Aldo Naro ?'era l'amico della figlia del mio magistrato? i buttafuori sono stati? a fine serata è successo tutto il bordello''. La prossima udienza si terrà il 20 giugno.
Omicidio Aldo Naro, teste al processo: "Al momento della rissa nel privè entrò anche il proprietario"