(di Vincenzo Falci, Giornale di Sicilia) È per la gestione di una casa di riposo, con tanto di presunti maltrattamenti e soprusi, che saranno processati. Una comunità alloggio "lager" secondo gli inquirenti. Lì è pure deceduta, in circostanze ritenute sospette, una delle ospiti. Episodio chiave che ha dato l'input alle indagini dei carabinieri che, nel febbraio di due anni fa, hanno fatto scattare misure cautelari e interdittive.
A cominciare dal quarantottenne di San Cataldo, Giuseppe Calì, amministratore unico della comunità alloggio per anziani «Casa Serena» di San Cataldo, il solo che al momento del blitz è finito agli arresti domiciliari. Su lui pendono le ipotesi di omicidio colposo e maltrattamenti ai danni di anziani. La prima delle due imputazioni è legata al decesso dell'ottantacinquenne di Santa Caterina, Anna Polizzi, morta il 29 luglio 2017. Secondo una prima tesi, sarebbe stata uccisa da un potente sedativo che le sarebbe stato somministrato, in dosi maggiori, perché di notte avrebbe urlato dando fastidio.
Con il responsabile di «Casa Serena» andranno sotto processo anche quattro operatori della stessa struttura, il ventiseienne Riccardo Panzarella, la trentacinquenne Rosa Gentile , la trentottenne Chiara Marcenò e la quarantunenne Maria Concetta Natale (assistiti dagli avvocati Rosario Di Proietto e Gianluca Amico). Loro, per i quali era stato disposto il divieto di esercitare la professione in comunità alloggio per un periodo di nove mesi, sono tirati in ballo per maltrattamenti ai danni di anziani. Il gup Valentina Balbo ha fissato per l'inizio del prossimo anno l'apertura del procedimento a carico dei cinque imputati che si celebrerà al cospetto del giudice Nicoletta Frasca.
Nella casa di riposo, secondo l'accusa, avrebbe regnato un clima di soggiogazione. Con tanto di docce punitive di notte o come una donna trasferita di proposito in stanza insieme a due uomini perché dava fastidio o ancora un anziano con il femore rotto che sarebbe stato fatto alzarsi dal letto per scattare una foto da inviare al fratello. Ma anche scambi di foto, tra operatori, di ferite o irritazioni al fondoschiena degli anziani.
Maltrattamenti in una casa di riposo di San Cataldo, un'anziana morì per dosi eccessive di sedativo: in 5 a processo