Mafia, nel nisseno il potere resta nelle mani del clan Rinzivillo: siglato un patto di non belligeranza
Dalle indagini è emerso che tra le due organizzazioni mafiose gelesi vi sarebbe una sorta di accordo operativo dalle indagini183. In sostanza, i due gruppi, mutuando modelli organizzativi consolidati, avrebbero garantito il coordinamento delle rispettive attività istituendo una sorta di "sala operativa".
"Nello scenario provinciale, appare netta la supremazia della famiglia Rinzivillo favorita dalla persistente debolezza dello schieramento antagonista degli Emmanuello che hanno patito la morte, nel 2007 dopo una lunga latitanza, del capo famiglia, nonché dell’arresto, nell’ambito dell’operazione “Falco” del giugno 2016, dell’ultimo presunto reggente e di numerosi affiliati". E' quanto emerge dalla relazione semestrale della Dia. Secondo quanto emerso dall’indagine “Agorà”, condotta nel 2013, tra le due principali organizzazioni mafiose gelesi permarrebbe, tuttavia, un collaudato patto di non belligeranza ed una sorta di accordo operativo in seno al quale le due consorterie praticano un’equa ripartizione dei proventi illedalle indagini183. In sostanza, i due gruppi, mutuando modelli organizzativi consolidati, avrebbero garantito il coordinamento delle rispettive attività istituendo una sorta di “sala operativa” volta ad ottimizzare le energie e a suddividere i profitti, evitando sovrapposizioni e prevenendo possibili situazioni di conflitto.citi. Ciò in modo da consentire loro, da un lato, di conservare un elevato tasso di pressione criminale e di influenza sulle attività economiche del territorio, dall’altro di compensare più agevolmente l’indisponibilità degli affiliati neutralizzati dalle indagini. In sostanza, i due gruppi, mutuando modelli organizzativi consolidati, avrebbero garantito il coordinamento delle rispettive attività istituendo una sorta di “sala operativa” volta ad ottimizzare le energie e a suddividere i profitti, evitando sovrapposizioni e prevenendo possibili situazioni di conflitto.
"Nello scenario provinciale, appare netta la supremazia della famiglia Rinzivillo favorita dalla persistente debolezza dello schieramento antagonista degli Emmanuello che hanno patito la morte, nel 2007 dopo una lunga latitanza, del capo famiglia, nonché dell'arresto, nell'ambito dell'operazione "Falco" del giugno 2016, dell'ultimo presunto reggente e di numerosi affiliati". E' quanto emerge dalla relazione semestrale della Dia. Secondo quanto emerso dall'indagine "Agorà", condotta nel 2013, tra le due principali organizzazioni mafiose gelesi permarrebbe, tuttavia, un collaudato patto di non belligeranza ed una sorta di accordo operativo in seno al quale le due consorterie praticano un'equa ripartizione dei proventi illedalle indagini183. In sostanza, i due gruppi, mutuando modelli organizzativi consolidati, avrebbero garantito il coordinamento delle rispettive attività istituendo una sorta di "sala operativa" volta ad ottimizzare le energie e a suddividere i profitti, evitando sovrapposizioni e prevenendo possibili situazioni di conflitto.citi. Ciò in modo da consentire loro, da un lato, di conservare un elevato tasso di pressione criminale e di influenza sulle attività economiche del territorio, dall'altro di compensare più agevolmente l'indisponibilità degli affiliati neutralizzati dalle indagini. In sostanza, i due gruppi, mutuando modelli organizzativi consolidati, avrebbero garantito il coordinamento delle rispettive attività istituendo una sorta di "sala operativa" volta ad ottimizzare le energie e a suddividere i profitti, evitando sovrapposizioni e prevenendo possibili situazioni di conflitto.
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Mafia, nel nisseno il potere resta nelle mani del clan Rinzivillo: siglato un patto di non belligeranza
Ettore
In sostanza la stessa cosa viene ripetuta piu volte.. non so quali fonti utilizzate, molto ripetitivo