(di Vincenzo Falci, Gds.it) Il cuore dell'Africa, raccontato agli studenti, visto con gli occhi di una donna e medica missionaria che ha lasciato il suo mondo dorato per dedicare la vita in aiuto a chi soffre pure la fame. Un mondo distantissimo, sotto ogni profilo, dalla sua Enna. Fatto di miseria, degrado e lotta quotidiana per la sopravvivenza. Un'esperienza ultraventennale in quell'angolo di Africa, la sua, di medica e mille altri impegni umanitari, raccontata tra le pagine di un libro. Un occhio su quella fetta di mondo che chiede aiuto, ma che voce no ha. Un volume, «Karìbu», scritto a due mani dal medico ennese Cristina Fazzi e dalla giornalista Lidia Tilotta che racconta del dramma e della sofferenza di quella parte di mondo. Ma anche di lampi di speranza frutto dell'impegno di Cristina. Perché lì', lei, oltre la sua esperienza di chirurga, tra visite e medicinali, ha regalato tanto altro. Dando vita a strutture mediche, portando luce, creando pozzi d'acqua.
«Una lezione di vita», l'ha "dipinta" la dirigente del liceo «Ruggero Settimo», Irene Cinzia Maria Collerone. E, guardando al giudice Rosario Livatino e il suo «bisogna essere testimoni non solo credibili» la dirigente ha ricordato una delle frasi più celebri del giudice ucciso dalla mafia, «alla fine dell'esistenza, non ci sarà chiesto se siamo stati credenti, ma credibili». Guardando poi alle corde sensibili toccate dal libro, ha poi osservato che «si tratta di temi internazionali , problemi internazionali e del mondo, come immigrazione, fame nel mondo e le enormi difficoltà dell'Africa».
Rivolgendo poi ancora agli studenti, non solo del «Settimo» ma anche di altri istituiti che sono stati testimoni dell'evento ha poi raccomandato di esser attenti lettori, «?se siete buoni lettori, sarete buoni cittadini? nessuna interpreterà per voi». E tra i messaggi rivolti ai ragazzi, all'unisono, dalla dirigente del «Settimo» e dalla presidente della corte d'Appello, Maria Grazia Vagliasindi, l'esortazione «a non voltarsi dall'altra parte se qualcuno ha bisogno? non fateli sentire fantasma? per quei bimbi - ha aggiunto la presidente Vagliasindi - possiamo scegliere di affermare i loro diritti». Lo steso magistrato, guardando al leitmotiv del volume, un po' autobiografico della medica- missionaria, ha poi evidenziato come si tratti di «un tema che induce a un'unica riflessione? nessun bimbo ha chiesto di venire al mondo, né sa il luogo scelto per lui? noi siamo fortunati, orgogliosamente siciliani... e il messaggio che ci è stato dato - riferendosi alla testimonianza diretta di Cristina Fazi - non è un mero messaggio di parole.. si parla di diritti umani, di persone, di dignità e libertà e non c'è dignità senza libertà? i diritti umani sono un valore essenziale». Poi, rivolgendosi agli studenti li ha esortati a inseguire i loro desideri, «siete in un momento in cui i vostri sogni li potete coltivare».
Ma - tra le pieghe dell'evento a cura delle insegnanti Loredana Scintilla e Maria Grazia Pignataro - a toccare il cuore, al di là dei racconti di Lidia Tilotta con frammenti tratti dalle pagine del libro, sono stati gli squarci di luce regalati dalla testimonianza diretta di Cristina Fazzi in collegamento dallo Zambia. «Non sono venuta in Africa per scappare da qualcosa? no, noi con le nostre azioni possiamo fare la differenza». Non ha neanche nascosto di «avere vissuto momenti di sconforto, capitano ma non ho mai avuto la tentazione di tornare in Italia? bisogna sempre avere fiducia nell'altro». E le ragioni alla base della nascita del libro le ha sintetizzate con la volontà «di fare conoscere questa esperienza e condividerla, per fare comprendere qual è la realtà in cui in alcune parti del mondo si vive». Lei che lì, nel cuore del "Continente nero" ha pure adottato otto bambini africani, uno dei quali Joseph, oggi diciannovenne e studente universitario, è stato al centro di una sua battaglia perché l'Italia riconoscesse l'adozione zambiana come donna single. «Adesso mio figlio Joseph è molto orgoglioso di quello che io faccio aiutando persone che hanno molto bisogno».
Il medico Cristina Fazzi incontra gli studenti del "Ruggero Settimo" per raccontare la sua missione in Africa