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Guerra di mafia a Riesi, inflitti al clan Cammarata cinque ergastoli e tre condanne
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Guerra di mafia a Riesi, inflitti al clan Cammarata cinque ergastoli e tre condanne

Gi imputati erano accusati, a vario titolo, di sei omicidi e tre tentati omicidi

Redazione
01 Giugno 2022 19:57

La Corte d'assise di Caltanissetta ha condannato otto persone, infliggendo cinque ergastoli, nel processo  per l'inchiesta antimafia "De Reditu" per le accuse che riguardano sei omicidi e tre tentati omicidi commessi a Riesi nel corso della guerra di mafia di fine anni '90 tra Cosa nostra e Stidda. Il carcere a vita è stato inflitto ai boss Pino Cammarata 69 anni e Francesco Cammarata, 51 anni, oltre che a Franco Bellia, 51 anni, Gaetano Cammarata, 48 anni, tutti di Riesi, e a Salvatore Siciliano, 58 anni, di Mazzarino. La Corte ha inoltre condannato a 18 anni il boss riesino Vincenzo Cammarata, 68 anni, a 16 anni ciascuno a Orazio Buonprincipio, 54 anni, e Giovanni Tararà, 48 anni, anche loro di Riesi. Assolto da ogni accusa  Salvatore Salamone, 85 anni. Gli  agguati coprono un arco di tempo compreso tra il '92 e il '98.Gli omicidi oggetto del processo - risalenti al periodo compreso tra il '92 e il '98 - sono quelli di Pino Ferraro (ucciso assurdamente per avere offerto un passaggio alla moglie del boss Vincenzo Cammarata in un giorno di pioggia), Angelo Lauria, Michele Fantauzza, Gaetano Carmelo Pirrello e Andrea Pirrello a cui si aggiungono i tentati omicidi di Salvatore Pirrello (vittima designata di un agguato in cui morì, il figlio Andrea), Tullio Lanza e Salvatore Pasqualino.

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Commenti
Guerra di mafia a Riesi, inflitti al clan Cammarata cinque ergastoli e tre condanne

Pino Testa

Concordo con Claudio. Tullio era persona corretta e perbene,, questo gli aveva attirato la contrarietà  di chi era abituato ben altro modo di amministrare la cosa pubblica

Pino testa

Concordo con claud

Claudio maggio

Il tentato omicidio dell'assessore Tullio Lanza non ha nulla a che vedere con la guerra di mafia .Lo si voleva eliminare per la sua correttezza nello gestire il suo assessorato.Cosi' come risulta dagli atti processuali.

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