Emma ha quasi 40 anni e buona parte della sua vita l'ha trascorsa nel bel mezzo del traffico cittadino delle città indiane. Così, vuoi per una processione, un matrimonio o per una semplice parata in qualche tempio, lei c'era sempre. Che si fosse a Jai, il villaggio situato in Machra Mandal nel distretto di Meerut in Pradesh dove è stata trovata, o in un altra regione, poco importava.Emma - racconta Remo Sabatini sul Messaggero - è un elefante e tutti quegli anni passati insieme al suo aguzzino, se li sente tutti addosso. Tanto che stavano per ucciderla. Sì perchè il suo padrone, oltre a trascurarla come fosse un gigantesco pupazzone di pezza, aveva la pessima abitudine di nutrirla a forza offrendole dell'alcol. Una pratica criminale che stava per ucciderla. Gli elefanti infatti, non riescono a metabolizzare l'alcol che, oltretutto e al di là dello stordimento provocato, si trasforma in un elemento altamente tossico. Non è ancora chiaro il motivo per il quale le venisse somministrato. Forse per aiutarla in qualche modo a sopportare la fatica e le ferite mal curate? Probabile. Quel che è certo è che se non ci fosse stato il tempestivo intervento di soccorso di Wildlife SOS, l'organizzazione animalista indiana che si occupa di salvaguardia animale e che ha diffuso le immagini che pubblichiamo, per la povera elefantessa sarebbe stata probabilmente la fine. Fortunatamente, però, si è riusciti ad intervenire per tempo e in queste ore, dopo due giorni e mille chilometri di viaggio in camion, Emma è finalmente arrivata all'ospedale degli elefanti dove sono già iniziate le cure che la rimetteranno in sesto. (Nella foto l'elefantina Emma riceve le cure)
Emma ha quasi 40 anni e buona parte della sua vita l'ha trascorsa nel bel mezzo del traffico cittadino delle città indiane. Così, vuoi per una processione, un matrimonio o per una semplice parata in qualche tempio, lei c'era sempre. Che si fosse a Jai, il villaggio situato in Machra Mandal nel distretto di Meerut in Pradesh dove è stata trovata, o in un altra regione, poco importava.
Emma - racconta Remo Sabatini sul Messaggero - è un elefante e tutti quegli anni passati insieme al suo aguzzino, se li sente tutti addosso. Tanto che stavano per ucciderla. Sì perchè il suo padrone, oltre a trascurarla come fosse un gigantesco pupazzone di pezza, aveva la pessima abitudine di nutrirla a forza offrendole dell'alcol. Una pratica criminale che stava per ucciderla.
Gli elefanti infatti, non riescono a metabolizzare l'alcol che, oltretutto e al di là dello stordimento provocato, si trasforma in un elemento altamente tossico. Non è ancora chiaro il motivo per il quale le venisse somministrato. Forse per aiutarla in qualche modo a sopportare la fatica e le ferite mal curate? Probabile. Quel che è certo è che se non ci fosse stato il tempestivo intervento di soccorso di Wildlife SOS, l'organizzazione animalista indiana che si occupa di salvaguardia animale e che ha diffuso le immagini che pubblichiamo, per la povera elefantessa sarebbe stata probabilmente la fine. Fortunatamente, però, si è riusciti ad intervenire per tempo e in queste ore, dopo due giorni e mille chilometri di viaggio in camion, Emma è finalmente arrivata all'ospedale degli elefanti dove sono già iniziate le cure che la rimetteranno in sesto. (Nella foto l'elefantina Emma riceve le cure)
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Emma l'elefantessa salvata in extremis: il padrone-aguzzino l'avvelenava con l'alcol