Donna uccisa col topicida e sepolta in giardino. Cassazione conferma condanna a 12 anni per netturbino di Riesi
Calogero Pasqualino
E' definitiva la condanna all'ergastolo per Maria Teresa Crivellari. La Cassazione ha rigettato il ricorso presentato dalla donn...
Redazione
10 Dicembre 2014 17:57
Calogero Pasqualino
E' definitiva la condanna all'ergastolo per Maria Teresa Crivellari. La Cassazione ha rigettato il ricorso presentato dalla donna, ritenuta responsabile del sequestro, dell'omicidio e dell'occultamento del cadavere di Marina Patriti, moglie del suo amante assassinata a Torino. Confermate dalla Cassazione anche la condanna a 15 anni e mezzo del figlio della donna, Alessandro Marella, e dei complici Andrea Chiappetta (16 anni) e Calogero Pasqualino (12 anni), netturbino originario di Riesi ed emigrato da anni a Grugliasco, in provincia di Torino.
Il delitto avvenne nel 2010 in provincia di Torino. Per dieci mesi il corpo della vittima rimase seppellito nel giardino di casa dell'omicida. Marina Patriti, casalinga di 44 anni e madre di tre figli, scomparve nel nulla nel febbraio 2010. Chiappetta e Pasqualino la caricarono a forza su un'auto e, dopo averla intontita con un sedativo, la portarono nel garage dell'abitazione della Crivellari. Sorvegliata dal figlio, Alessandro Marella, qui la vittima venne avvelenata con topicida e poi finita, soffocata con un sacchetto di plastica.
Marina Patriti
Fu poi la Crivellari, con l'aiuto del figlio, a scavare la fossa nel giardino di casa in cui la vittima venne nascosta fino al novembre 2010, quando i carabinieri trovarono il cadavere. In quei dieci mesi la relazione tra la Crivellari e Giacomo Bellorio, l'ambulante marito della scomparsa, proseguì nonostante l'uomo avesse indicato l'amante come sospettata. L'ex netturbino di Riesi (difeso dagli avvocati Stefano Gubernati e Stefano Coppo) non ha mai negato di avere rapito Marina Patriti col complice e di averla consegnata alla Crivellari, ma ha respinto di aver partecipato al delitto.
Calogero Pasqualino
E' definitiva la condanna all'ergastolo per Maria Teresa Crivellari. La Cassazione ha rigettato il ricorso presentato dalla donna, ritenuta responsabile del sequestro, dell'omicidio e dell'occultamento del cadavere di Marina Patriti, moglie del suo amante assassinata a Torino. Confermate dalla Cassazione anche la condanna a 15 anni e mezzo del figlio della donna, Alessandro Marella, e dei complici Andrea Chiappetta (16 anni) e Calogero Pasqualino (12 anni), netturbino originario di Riesi ed emigrato da anni a Grugliasco, in provincia di Torino.
Il delitto avvenne nel 2010 in provincia di Torino. Per dieci mesi il corpo della vittima rimase seppellito nel giardino di casa dell'omicida. Marina Patriti, casalinga di 44 anni e madre di tre figli, scomparve nel nulla nel febbraio 2010. Chiappetta e Pasqualino la caricarono a forza su un'auto e, dopo averla intontita con un sedativo, la portarono nel garage dell'abitazione della Crivellari. Sorvegliata dal figlio, Alessandro Marella, qui la vittima venne avvelenata con topicida e poi finita, soffocata con un sacchetto di plastica.
Marina Patriti
Fu poi la Crivellari, con l'aiuto del figlio, a scavare la fossa nel giardino di casa in cui la vittima venne nascosta fino al novembre 2010, quando i carabinieri trovarono il cadavere. In quei dieci mesi la relazione tra la Crivellari e Giacomo Bellorio, l'ambulante marito della scomparsa, proseguì nonostante l'uomo avesse indicato l'amante come sospettata. L'ex netturbino di Riesi (difeso dagli avvocati Stefano Gubernati e Stefano Coppo) non ha mai negato di avere rapito Marina Patriti col complice e di averla consegnata alla Crivellari, ma ha respinto di aver partecipato al delitto.
Questo sito usa cookies per migliorare la tua esperienza di navigazione. Scorrendo questa pagina o cliccando su "Acconsento", acconsenti all’uso dei cookie.
Donna uccisa col topicida e sepolta in giardino. Cassazione conferma condanna a 12 anni per netturbino di Riesi