"La tendenza della criminalità organizzata a prediligere una silente infiltrazione nel tessuto socio-economico in luogo dei più tradizionali metodi violenti sembra consolidarsi anche nella provincia di Caltanissetta. Nel semestre in esame, infatti, si registra solo un tentato omicidio, consumato nelle campagne del comune di Acate, che ha visto come vittima un pregiudicato residente a Gela, nonché l’omicidio di un cittadino pakistano con precedenti di polizia per il quale sono stati arrestati una decina di suoi connazionali165. Sembra quindi confermato l’intendimento privilegiato di cosa nostra al controllo dei settori produttivi in maniera da gestire i principali flussi di denaro attraverso l’aggiudicazione di appalti pubblici al fine di trarre profitti da reimpiegare, mediante fittizie intestazioni, nell’economia legale". E' quanto emerge dalla relazione semestrale della Dia. "Una valutazione confermata dal Procuratore Distrettuale Antimafia di Caltanissetta, Gabriele Paci, il quale ha osservato come “...“Cosa nostra” continui ad essere l’organizzazione mafiosa di principale riferimento, in grado di condizionare l’economia legale del territorio, soprattutto nei settori dell’edilizia, del movimento terra, delle fonti di approvvigionamento dei materiali inerti, dello smaltimento dei rifiuti, delle scommesse e dell’agricoltura, in quest’ultimo caso grazie all’illecito accaparramento di lotti di terreni, poi utilizzati per ottenere pubblici contributi”. La citata Autorità giudiziaria ha, inoltre, evidenziato con riferimento all’inquinamento del tessuto produttivo, che emerge “... in numerosi casi, un perverso rapporto tra i membri delle famiglie mafiose ed alcuni imprenditori, caratterizzato non più dallo stato di soggezione di questi ultimi ma da un mutuo scambio di favori, atto a favorire l’infiltrazione mafiosa nell’economia legale proprio grazie al ruolo di intermediazione svolto da fiduciari titolari di alcune imprese, che hanno così di fatto assunto un ruolo monopolista sul mercato, scardinando le regole della libera concorrenza”.
"La tendenza della criminalità organizzata a prediligere una silente infiltrazione nel tessuto socio-economico in luogo dei più tradizionali metodi violenti sembra consolidarsi anche nella provincia di Caltanissetta. Nel semestre in esame, infatti, si registra solo un tentato omicidio, consumato nelle campagne del comune di Acate, che ha visto come vittima un pregiudicato residente a Gela, nonché l'omicidio di un cittadino pakistano con precedenti di polizia per il quale sono stati arrestati una decina di suoi connazionali165. Sembra quindi confermato l'intendimento privilegiato di cosa nostra al controllo dei settori produttivi in maniera da gestire i principali flussi di denaro attraverso l'aggiudicazione di appalti pubblici al fine di trarre profitti da reimpiegare, mediante fittizie intestazioni, nell'economia legale". E' quanto emerge dalla relazione semestrale della Dia. "Una valutazione confermata dal Procuratore Distrettuale Antimafia di Caltanissetta, Gabriele Paci, il quale ha osservato come "..."Cosa nostra" continui ad essere l'organizzazione mafiosa di principale riferimento, in grado di condizionare l'economia legale del territorio, soprattutto nei settori dell'edilizia, del movimento terra, delle fonti di approvvigionamento dei materiali inerti, dello smaltimento dei rifiuti, delle scommesse e dell'agricoltura, in quest'ultimo caso grazie all'illecito accaparramento di lotti di terreni, poi utilizzati per ottenere pubblici contributi". La citata Autorità giudiziaria ha, inoltre, evidenziato con riferimento all'inquinamento del tessuto produttivo, che emerge "... in numerosi casi, un perverso rapporto tra i membri delle famiglie mafiose ed alcuni imprenditori, caratterizzato non più dallo stato di soggezione di questi ultimi ma da un mutuo scambio di favori, atto a favorire l'infiltrazione mafiosa nell'economia legale proprio grazie al ruolo di intermediazione svolto da fiduciari titolari di alcune imprese, che hanno così di fatto assunto un ruolo monopolista sul mercato, scardinando le regole della libera concorrenza".
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"Cosa nostra in provincia di Caltanissetta continua ad infiltrarsi negli appalti pubblici", l'allarme della Dia