"Se mi chiedessero se Caltanissetta è una provincia dove i cittadini possono vivere tranquilli? Risponderei che per l’80% del territorio sì. E questa percentuale la pone nelle migliori posizioni a livello nazionale e a livello regionale forse seconda solo a Ragusa". Lo ha detto questa mattina il questore di Caltanissetta Emanuele Ricifari commentando i dati dei reati dall'inizio dell'anno nella provincia. "Purtroppo - ha continuato il questore - c’è un’area che ci tira giù. La qualità complessiva della vita è poi influenzata da tante altre cose ma su quelle io non ho nessuna influenza. Noi comunque dobbiamo migliorare e far avvertire ai cittadini ancora maggiore sicurezza e questo possiamo farlo con i nostri servizi e con un lavoro sinergico con le altre istituzioni. Spesso i cittadini hanno una percezione di ciò che succede molto più amplificata. Quello che determina di più l’insicurezza nei cittadini è il degrado sociale e la mancanza di decoro urbano. La foto della realtà è però che questa provincia vede due facce: una dove gran parte dei reati si consumano in luoghi privati, ed è quello che accade nella maggior parte della provincia, vale a dire reati che avvengono in ambito familiare; l’altra dove questo dato è confermato, ma ne spiccano altri esteriori, pubblici, gli incendi per esempio, o il danneggiamento di cose pubbliche e private nell’area del gelese. Lì purtroppo è così da decenni e anzi, se dovessimo fare un'analisi, negli ultimi 25 anni la situazione è migliorata ma non è sparito il fenomeno. Una realtà come quella nissena, con dati economico-sociali veramente difficili che sarebbero buona base per un dato di giustizia e sicurezza molto più drammatico, ha dati simili a province del Nord, come Piacenza, Cuneo o Reggio Emilia per quanto riguarda i reati. Da noi la disoccupazione ha dati altissimi ma significa che la gente di qua ha una resilienza e, tutto sommato, una buona educazione e abitudine del rispetto delle leggi che ci dovrebbe far riflettere. Perché anche chi sta male evita di far male. La reazione è nella media. Questo vuol dire due cose: primo c’è un atteggiamento non aggressivo nei confronti del prossimo, secondo c’è un buon controllo sociale, non solo da parte delle forze dell’ordine ma anche da parte di altri soggetti, dalle parrocchie alle famiglie. Ringrazio - conclude Ricifari - le altre forze dell'ordine, un grazie ai miei collaboratori ma un grazie particolare a un ufficio a volte ingiustamente e calunniosamente additato come un ufficio che non faceva il proprio dovere che è l'ufficio immigrazione".
"Se mi chiedessero se Caltanissetta è una provincia dove i cittadini possono vivere tranquilli? Risponderei che per l'80% del territorio sì. E questa percentuale la pone nelle migliori posizioni a livello nazionale e a livello regionale forse seconda solo a Ragusa". Lo ha detto questa mattina il questore di Caltanissetta Emanuele Ricifari commentando i dati dei reati dall'inizio dell'anno nella provincia. "Purtroppo - ha continuato il questore - c'è un'area che ci tira giù. La qualità complessiva della vita è poi influenzata da tante altre cose ma su quelle io non ho nessuna influenza. Noi comunque dobbiamo migliorare e far avvertire ai cittadini ancora maggiore sicurezza e questo possiamo farlo con i nostri servizi e con un lavoro sinergico con le altre istituzioni. Spesso i cittadini hanno una percezione di ciò che succede molto più amplificata. Quello che determina di più l'insicurezza nei cittadini è il degrado sociale e la mancanza di decoro urbano. La foto della realtà è però che questa provincia vede due facce: una dove gran parte dei reati si consumano in luoghi privati, ed è quello che accade nella maggior parte della provincia, vale a dire reati che avvengono in ambito familiare; l'altra dove questo dato è confermato, ma ne spiccano altri esteriori, pubblici, gli incendi per esempio, o il danneggiamento di cose pubbliche e private nell'area del gelese. Lì purtroppo è così da decenni e anzi, se dovessimo fare un'analisi, negli ultimi 25 anni la situazione è migliorata ma non è sparito il fenomeno. Una realtà come quella nissena, con dati economico-sociali veramente difficili che sarebbero buona base per un dato di giustizia e sicurezza molto più drammatico, ha dati simili a province del Nord, come Piacenza, Cuneo o Reggio Emilia per quanto riguarda i reati. Da noi la disoccupazione ha dati altissimi ma significa che la gente di qua ha una resilienza e, tutto sommato, una buona educazione e abitudine del rispetto delle leggi che ci dovrebbe far riflettere. Perché anche chi sta male evita di far male. La reazione è nella media. Questo vuol dire due cose: primo c'è un atteggiamento non aggressivo nei confronti del prossimo, secondo c'è un buon controllo sociale, non solo da parte delle forze dell'ordine ma anche da parte di altri soggetti, dalle parrocchie alle famiglie. Ringrazio - conclude Ricifari - le altre forze dell'ordine, un grazie ai miei collaboratori ma un grazie particolare a un ufficio a volte ingiustamente e calunniosamente additato come un ufficio che non faceva il proprio dovere che è l'ufficio immigrazione".
Caltanissetta, il questore: "E' una città dove si può vivere tranquilli. Nonostante il dato economico-sociale è resiliente"