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Blitz "Wet shoes" della Polizia sull'immigrazione clandestina transazionale: tre arresti e perquisizioni in Sicilia
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Blitz "Wet shoes" della Polizia sull'immigrazione clandestina transazionale: tre arresti e perquisizioni in Sicilia

Le indagini connesse all'attentato terroristico del tunisino Anis Amri a Berlino, avvenuto il 19 dicembre del 2016

Redazione
31 Gennaio 2023 15:09

Tre arresti sono scattati e decine di perquisizioni sono state eseguite martedì in tutta Italia per un'operazione della Polizia di Stato nei confronti di esponenti di un'organizzazione criminale dedita al favoreggiamento dell'immigrazione clandestina. L'operazione è scaturita dalle indagini connesse all'attentato terroristico del 19 dicembre 2016 a Berlino. Sono tre e riguardano cittadini tunisini gli arresti eseguiti martedì nell'ambito di un'operazione coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Ancona e mirata a stanare i membri di un'organizzazione criminale dedita al favoreggiamento dell'immigrazione clandestina con proiezione transnazionale.

L'operazione, denominata 'Wet shoes', è scaturita dalle indagini connesse all'attentato terroristico del tunisino Anis Amri a Berlino, avvenuto il 19 dicembre del 2016. Attraverso mirate attività tecniche disposte dall'autorità inquirente, fanno sapere gli investigatori, è stato riscontrato come tra gli stranieri intenzionati a raggiungere lo spazio europeo, attraverso i canali messi a disposizione dalla rete criminale, vi fossero anche soggetti contigui a circuiti di combattenti impegnati in teatri di jihad.

'Favoreggiamento immigrazione clandestina con aggravante della transnazionalità' Per due arrestati è stata disposta la custodia cautelare in carcere, mentre per il terzo sono stati decisi gli arresti domiciliari. Contestata l'"associazione per delinquere finalizzata al favoreggiamento dell'immigrazione clandestina con l'aggravante della transnazionalità" ai soggetti sottoposti a misura cautelare personale i quali, "grazie ad una fitta rete di complicità intessuta sul territorio maceratese (in cui figurano titolari di aziende e pubblici ufficiali, con estensioni in diverse zone del territorio nazionale ed estero), avevano costituito un sodalizio criminale in grado di gestire l'approdo clandestino sulle coste siciliane di stranieri, in prevalenza nord africani, il supporto logistico e le coperture occorrenti per ottenere la documentazione necessaria a favorire il loro trasferimento su tutta l'area Schengen".

La posizione dei tre è al vaglio anche per eventuali movimentazioni finanziarie sospette che potrebbero essere connesse a fenomeni terroristici. L'indagine - ancora nella fase preliminare e in cui i soggetti interessati sono da considerarsi presunti innocenti fino a un definitivo accertamento di colpevolezza con sentenza irrevocabile, come ricorda la Questura di Macerata - costituisce uno sviluppo investigativo dell'attività condotta dalla Digos di Roma, coordinata dalla Procura Capitolina, all'indomani dell'attentato terroristico perpetrato il 19 dicembre 2016 a Berlino dal tunisino Anis Amri, entrato irregolarmente in Italia via mare dalla Tunisia, arrivando poi in Germania grazie al possesso di falsi documenti di identità italiani. Operazione 'Wet shoes', rete complicità in provincia di Macerata La questura di Macerata ha precisato che sono state eseguite 44 perquisizioni nei confronti di 18 indagati per vari reati e di altre 26 persone, risultate contigue a vario titolo all'organizzazione criminale e tutte attestate nelle province di Ancona, Fermo, Ferrara, Catanzaro, Modena, Macerata, Siracusa e Verona. Tra i siti su cui si è appuntata l'attenzione della Direzione Distrettuale Antimafia di Ancona, vi è anche un Centro di Assistenza Fiscale - Caf nel Maceratese e un casolare nelle campagne della stessa provincia, meta abituale di stranieri giunti in Italia in stato di clandestinità. L'operazione 'Wet shoes' prende il nome da una conversazione intercettata dagli inquirenti nel corso di uno sbarco di clandestini avvenuto a Mazara del Vallo, in Sicilia, nella quale uno dei sodali fa presente di aver paura di essere controllato dalle forze di polizia con a bordo gli stranieri appena sbarcati, in quanto gli stessi avevano ancora "le scarpe bagnate". (Un grafico della polizia di stato italiana rappresentante l'operazione denominata 'Wet shoes' nei confronti di esponenti di un'organizzazione criminale dedita al favoreggiamento dell'immigrazione clandestina con proiezione transnazionale. 

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