(di Vincenzo Falci, Gds.it) Un solo colpevole per la morte di tre operai travolti da un treno. Altri sei, tra loro Rfi, no. Non hanno responsabilità. Nel secondo passaggio in aula non hanno retto le accuse per uno dei due condannati in primo grado, mentre le assoluzioni, comprese le cinque appellate dalla procura, sono state confermate. Questo, nei "numeri" il verdetto emesso dalla seconda sezione di corte d'Appello di Caltanissetta, presieduta da Maria Carmela Giannazzo (consiglieri Alessandra Giunta e Giuseppe Tripi) sull'onda delle morti bianche di tre manutentori delle ferrovie, Vincenzo Riccobono di Agrigento, Luigi Gaziano di Aragona e Antonio La Porta di Porto Empedocle, travolti e uccisi da un treno mentre lavoravano lungo i binari in contrada «Burgio Carrubba», nelle campagne di Butera. Era il 17 luglio del 2014.
Si sono sciolte le accuse nei confronti di Rosario Cilluffo (assistito dall'avvocato Giuseppe Scozzari) responsabile della linea operativa della tratta Canicattì-Gela, che in primo grado è stato condannato a 2 anni dal tribunale di Gela e ora è stato assolto perché «il fatto non costituisce reato». Confermata, di contro, la colpevolezza di Pietro Muscolino, dirigente centrale operativo della sala di coordinamento di controllo della circolazione di Palermo, con la pena a 2 anni di carcere. Per i pm avrebbero dovuto disporre la chiusura della tratta per la durata dell'intervento.
La Corte, cristallizzando per il resto i verdetti assolutori di primo grado, ha poi rigettato gli appelli proposti dalla procura gelese. Pronunciamento che per le altre posizioni, nel concreto, s'è tradotto nelle conferme delle assoluzioni dell'allora amministratore delegato nazionale di Rete ferroviaria Italiana, Michele Mario Elia (assistito dall'avvocato Francesco Bertorotta), di Andrea Cucinotta (assistito dall'avvocato Fabrizio Biondo), responsabile della direzione territoriale di Palermo, Concettina Vitellaro (assistita dall'avvocato Francesco Crescimanno) dirigente dell'unità di Caltanissetta Pietro Messina (assistito dall'avvocato Salvatore Buggea) capo impianto del reparto lavori, tutti tirati in ballo per omicidio colposo plurimo.
Assoluzione confermata anche per Rete ferroviaria italiana spa (assistita dall'avvocato Giovanni Grasso) che, invece, è stata chiamata in causa per un illecito amministrativo. In primo grado sono finiti sul banco degli imputati anche il responsabile della direzione tecnica e il capo reparto pianificazione unità territoriale di Palermo, ma la procura di Gela non ha impugnato la parte di sentenza che li riguardava. Questo lo scenario tracciato in appello, dal punto di vista processuale, per tre morti che, secondo la tesi accusatoria e dei familiari delle vittime, sarebbero stati evitabili.
A Caltanissetta un condannato e 6 assolti per la morte di tre operai delle ferrovie