Mafia nel Nisseno, colpito il patrimonio del dentista-boss. Confiscati beni per oltre 5 milioni di euro
Beni per 5,3 milioni di euro riconducibili a un dentista di Niscemi (Caltanissetta) Giuseppe Amedeo Arcerito, ritenuto esponente di Cosa nostra e noto...
Redazione
20 Luglio 2015 14:17
Beni per 5,3 milioni di euro riconducibili a un dentista di Niscemi (Caltanissetta) Giuseppe Amedeo Arcerito, ritenuto esponente di Cosa nostra e noto come "u Lumiaru" o "u Dutturi", sono stati confiscati dalla polizia che ha eseguito un decreto emesso dalla sezione Misure di prevenzione del Tribunale di Caltanissetta. Parte del patrimonio era intestato alla sorella, Rosaria Arcerito, e a suo marito, Calogero La Rosa. Si tratta di un fabbricato a Niscemi, in contrada Ulmo, con un terreno di circa 100 are, di un'auto Audi A4, di un rimorchio agricolo e due trattori e un conto corrente bancario, gia' sequestrati nel gennaio del 2013, e di sette capannoni, un fabbricato adibito dormitorio e un impianto di lavaggio all'aperto per mezzi industriali, formalmente intestati alla sorella e al cognato del boss. Giuseppe Amedeo Arcerito, medico dentista con studio a Niscemi, era arrestato nel giugno del 2001 nell'ambito dell'operazione "Ricostruzione" e nel processo che ne era seguito era stato condannato dal Tribunale di Catania a 3 anni per associazione mafiosa e vari episodi di estorsione. Nel 2011 era stato nuovamente arrestato nell'operazione antimafia "Parabellum". FOTO ARCHIVIO
Beni per 5,3 milioni di euro riconducibili a un dentista di Niscemi (Caltanissetta) Giuseppe Amedeo Arcerito, ritenuto esponente di Cosa nostra e noto come "u Lumiaru" o "u Dutturi", sono stati confiscati dalla polizia che ha eseguito un decreto emesso dalla sezione Misure di prevenzione del Tribunale di Caltanissetta. Parte del patrimonio era intestato alla sorella, Rosaria Arcerito, e a suo marito, Calogero La Rosa. Si tratta di un fabbricato a Niscemi, in contrada Ulmo, con un terreno di circa 100 are, di un'auto Audi A4, di un rimorchio agricolo e due trattori e un conto corrente bancario, gia' sequestrati nel gennaio del 2013, e di sette capannoni, un fabbricato adibito dormitorio e un impianto di lavaggio all'aperto per mezzi industriali, formalmente intestati alla sorella e al cognato del boss. Giuseppe Amedeo Arcerito, medico dentista con studio a Niscemi, era arrestato nel giugno del 2001 nell'ambito dell'operazione "Ricostruzione" e nel processo che ne era seguito era stato condannato dal Tribunale di Catania a 3 anni per associazione mafiosa e vari episodi di estorsione. Nel 2011 era stato nuovamente arrestato nell'operazione antimafia "Parabellum". FOTO ARCHIVIO
Mafia nel Nisseno, colpito il patrimonio del dentista-boss. Confiscati beni per oltre 5 milioni di euro